Partnership Pubblicizzata con GAGGIA Milano
Hosted by Nadia Soriano e Lorenza Di Cesare
Nadia e Lorenza sono le quarte ospiti di HOME RITUALS, il progetto in collaborazione con GAGGIA Milano realizzato con Barbara Mantovani, in cui Casamenu racconta un tipico rito quotidiano: la pausa caffè. Abbiamo conosciuto mamma e figlia, un concentrato di bellezza ed energia, a un evento organizzato da Cook, l’inserto del Corriere della Sera dedicato al mondo del cibo.Nel 2021 siamo infatti state premiate insieme a loro, noi come Casamenu e Nadia e Lorenza come Casa Tuja, in occasione di Wif - Women In Food, un evento di due giorni dedicato alle donne che lavorano nel mondo del cibo, del vino e dell’accoglienza.







È stato un enorme piacere ritrovarle a distanza di tre anni nel luogo che è valso loro il premio e di cui ci avevano tanto parlato. Casa Tuja è una casa vacanze ricavata da un rustico costruito dal papà di Nadia, un uomo di una gentilezza e di una dolcezza d’altri tempi, che abbiamo potuto conoscere in questa occasione. Ci hanno accolte nella loro famiglia solare, molto unita, ospitale, facendoci di fatto sentire l’aria di vacanza.Abbiamo mangiato la leggendaria frittata di patate preparata della nonna, la sua pasta al sugo, le polpette, seduti tutti all’aperto sotto il pergolato, con il sole che diventava dorato a metà pomeriggio, guardando il paesaggio collinare che si apriva all’orizzonte, nel suo manto verde, giallo e viola, mosso dal vento.E poi il caffè, il momento dei saluti, la felicità di averle potute incontrare di nuovo, dopo aver macinato oltre 700 km tra Milano e Tavenna, in Molise, con la speranza di poterle rivedere da noi o, ancora meglio, di nuovo nel loro progetto del cuore, qui a Casa Tuja.











Di cosa vi occupate?“Siamo mamma e figlia. Lavoriamo insieme nel food, dal 2003 abbiamo un'azienda che produce basi per pizza e focaccia. Per noi la qualità dei nostri prodotti è importante quasi quanto il primo caffè del mattino! Mamma è la direttrice creativa e io cerco di seguire a ruota il suo impeccabile gusto per mantenere sempre un'identità aziendale coerente e riconoscibile attraverso il marketing online e offline. Cinque anni fa, grazie alla sua lungimiranza, abbiamo concretizzato il sogno di far conoscere il nostro Molise aprendo una casa vacanze: Casa Tuja.”



Ci raccontate la storia di Casa Tuja? “Casa Tuja è nata da un'idea ben chiara di mamma: trasformare in attività ricettiva la casa ereditata dai suoi genitori nelle campagne vicino al suo paese di origine e far conoscere questa meravigliosa terra, il Molise, sconosciuta ai più (purtroppo o per fortuna).Tutti in famiglia, dopo un’iniziale (e all’epoca ragionevole seppur poco lungimirante) titubanza, abbiamo seguito a ruota il suo progetto. Cook, l’inserto del Corriere della Sera, ci ha definite "due visionarie che sono un po’ il simbolo della rivincita molisana". In realtà la visionaria è stata mamma, lei ha creduto nel suo sogno e io ho creduto in lei.Dietro questa piccola struttura c'è tanta storia di famiglia e dell'Italia nel periodo della seconda guerra mondiale. La casa apparteneva ai miei trisnonni, non c'erano camere e non c'era nemmeno elettricità all'epoca, si dormiva tutti insieme, esseri umani e animali, questi ultimi riscaldavano i primi con il loro fiato nei giorni freddi d'inverno. Nonna Maria poi mi raccontava che spesso, non essendoci ancora automobili a disposizione, si girava a piedi e i viandanti che tornavano da una giornata di lavoro in campagna spesso si fermavano a dormire da noi, troppo esausti per arrivare fino al paese, dal momento che eravamo posizionati quasi a metà tra la maggior parte delle terre e il paese dei nonni. In un certo senso anche all’epoca c’era già il sentore che quella casa avesse un’inclinazione all’hospitality!Casa Tuja vuole essere, ed è, per coerenza e rispetto del nostro passato, un’esperienza autentica per tutti coloro che vi soggiornano. Il luogo dove sorge, non vocato turisticamente nè con attrattive famose nei dintorni, è però immerso in un paesaggio rilassante e sconfinato, con il mare all’orizzonte e l’aria pulita.La casa, seppur ristrutturata, ha mantenuto tanti elementi che evocano la tradizione molisana e la storia di famiglia. Mamma infatti ha minuziosamente scavato nelle soffitte e nei solai alla ricerca di vecchie cassapanche e di mobili dimenticati, è andata in giro per mercatini e rigattieri. Per quattro anni si è trasformata in direttore di cantiere, arredatore, restauratore e muratore all’occorrenza.”





Qual è il progetto alla base della ristrutturazione di Casa Tuja?“Abbiamo mantenuto con orgoglio i dettagli che evocano ricordi importanti legati alla nostra famiglia, come ad esempio il forno e il camino, entrambi realizzati da mio nonno Nicola, che utilizziamo ancora e spesso, tra l'altro.La zona giorno è nata come spazio unico, ampio e conviviale, e abbiamo deciso di lasciarlo esattamente così, andando solo a migliorarlo dotandolo di una cucina più comoda, con un lavandino in muratura realizzato da nonno e di un'isola con bancone snack che utilizziamo come piano di lavoro oltre che come appoggio conviviale per una colazione, un pranzo o un caffè easy.Le maniglie sono state bandite dalla nostra cucina, abbiamo infatti scelto il sistema click clack per l'apertura e la chiusura degli sportelli e dei cassetti, mentre per il piano cottura abbiamo mantenuto il sistema a gas, meno moderno dell’induzione, ma che rispecchia di più la semplicità della campagna.Come materiali abbiamo scelto il microcemento, il legno e i toni neutri, non vogliamo discostarci dai colori della natura.Inoltre, altri dettagli di famiglia che abbiamo voluto mantenere sono le lenzuola ricamate a tombolo da nonna Maria, le rose tramandate dalla bisnonna Lucia e la cassapanca della trisnonna Filomena, che conserviamo gelosamente.Così il nostro stile può definirsi minimal, ma con qualche elemento che rievoca la tradizione familiare molisana!”





Cosa non può mancare in cucina? “L’isola, che ci permette di avere un piano di lavoro comodo ed ampio, un bel bancone dove appoggiarsi per pasti fugaci o comunque meno formali e per bere un caffè!In generale desideravamo uno spazio aperto e arioso senza divisori o porte, cucina e soggiorno dovevano rimanere un tutt'uno.”










Avete un oggetto del cuore in cucina? “Per me è la cassapanca della trisnonna Filomena, la nonna di mio nonno!Ha tanta storia ed è forse l’oggetto con più anima che abbiamo avuto la fortuna di riuscire a conservare nella nostra cucina. L’aneddoto che non riesco a dimenticare è legato all’infanzia di mio nonno Nicola, proprio lui mi raccontò infatti che quando era piccino, sua nonna Filomena nascondeva dentro quella cassapanca della cioccolata e poi la chiudeva a chiave. All’epoca, si sa, il cibo era poco e andava razionato, figuriamoci la cioccolata! Ma a volte, proprio per il suo nipote preferito, faceva un’eccezione attingendo di nascosto al tesoro nella cassapanca. Nonno Nicola la ricorda sempre con grande affetto e con gli occhi un po’ lucidi.L’oggetto del cuore per mamma, invece, sono indubbiamente le pagliulelle, ovvero i cesti fatti a mano all’epoca dalle donne molisane. Le ha recuperate ovunque, tanto da riempirne un’intera parete sopra la cassapanca, all’ingresso principale di Casa Tuja.Per lei è un’oggetto che simboleggia ciò in cui crede: la manualità consapevole e la tradizione lungimirante.”











Come deve essere la vostra macchina per il caffè? “Siamo nate e cresciute con la moka. Il caffè deve sapere di casa, leggero, accogliente e confortante. Quel caffè che ti trasmette tranquillità e carica allo stesso tempo. Il buon caffè me lo immagino come una vecchia amica, ti sta vicina e ti dice "dai farai del tuo meglio anche oggi, e se dovessi avere momenti no, torna da me, ci sono io a tirarti su!".Da poco però abbiamo scoperto le macchine del caffè Gaggia e ne abbiamo scelta una rigorosamente manuale, siamo molto contente!” I vostri clienti sono soprattutto stranieri, sapete dirci cos’è il “momento caffè” per loro? “Esatto, i nostri clienti vengono principalmente dall'estero, nello specifico, dall'Olanda, dal Belgio, dalla Svizzera e dalla Germania. In queste sei stagioni abbiamo sempre fatto trovare loro il simbolo dell'italianità per eccellenza, la moka. Ci siamo rese conto che però non tutti sapevano come utilizzarla e quindi abbiamo più volte ricevuto richieste per una macchina del caffè! Per fortuna ora abbiamo una macchina facile da usare, che unisce la qualità al design e mette d'accordo tutti. Non vediamo l'ora di presentare questa novità ai nostri ospiti, ne saranno sicuramente felici!”






Il momento che dedicate al caffè è diventato un rito quotidiano?“Per noi il caffè è sacro. Mia madre a casa non mette nemmeno piede fuori dal letto la mattina, se prima non ha bevuto almeno una tazzina di caffè appena fatto. E io ho preso da lei. Durante la giornata poi lo prendiamo sedute, il caffè bevuto in piedi non ha lo stesso effetto energizzante. Il cappuccino lo adoriamo con una bella schiuma preparato con il latte vegetale, rigorosamente la domenica mattina. È un’occasione speciale." Bere il caffè a casa è un’esperienza diversa dal berlo al bar, ci raccontate il perché portate quotidianamente questo rito dentro casa?“Preferiamo di gran lunga prendere il caffè a casa. Quello del bar non mi piace nemmeno, lo trovo super forte.Il cappuccino invece adoro prenderlo al bar o nel letto, come dicevo prima, solo la domenica mattina!” Avete un ricordo o un aneddoto legato al prendere il caffè? “Io ho un ricordo che mi da il batticuore a pensarci adesso, figurati in quel momento… Durante gli esami universitari feci per la prima volta il caffè dello studente. Per chi non sa cos’è, si tratta di un caffè doppio che si prepara mettendo nel serbatoio della moka un espresso al posto dell'acqua e poi si carica il filtro come si fa tradizionalmente, in modo da ottenere un vero e proprio concentrato di caffeina, una bomba naturale.Io però ebbi la tachicardia, tanto da non riuscire a studiare più! Do not try this at home.Morale della storia, oggi mi godo il caffè classico, senza esagerare.Mamma invece è praticamente una tazza di caffè che cammina, visto che ne prende sette al giorno… La sua stessa vita è un aneddoto legato al caffè!”






Come si torna a Milano dopo essere state a Casa Tuja in compagnia di Nadia e Lorenza? Devastate. Dalla consapevolezza di cosa ci aspettava al nostro ritorno e dall’inevitabile confronto. Primo, per il colpo d’occhio, con cui una città non può competere: il verde, l’assenza di persone e di traffico, il paese sulla collina che la sera si accende come un presepe. Nessun rumore, nessuna fretta, solo gatti, volpi e mille insetti diversi che vengono a farti visita di giorno o di sera, seguendo la loro agenda. Il vento, forte, come su un’isola, che faceva suonare con schiocchi decisi, quasi delle frustate, le tende della struttura coperta che ombreggiava un angolo in piscina. Una musica tutta sua. La struttura, che ci ha fatte sentire al mare, quando in realtà lo si vedeva solo all’orizzonte, benché ci sia sembrato quasi di sentirlo infrangersi sulle colline. E poi la famiglia di Nadia e Lorenza, che ti accoglie con la cucina, ancora prima che con la parola.Un benvenuto che Milano non ci ha concesso, con le ore di ritardo sul treno, le mezzore ad aspettare il taxi, i mille cantieri che deviano auto, pedoni e buonsenso dal proprio tragitto. Quindi grazie Nadia, grazie Lorenza, grazie nonna Maria e nonno Nicola per averci regalato la vostra compagnia e per averci portate in Molise per la prima volta. A sorpresa, anche per le nostre ospiti, lasciamo un ricordo del nonno in compagnia di Lorenza, lo stesso nonno che ha costruito a mano la cucina di questa casa e che ha contribuito in maniera fondamentale alla creazione del sogno di sua figlia, diventato Casa Tuja.

Foto di Cristina Galliena Bohman e di Francesca Martinez
Styling di Barbara Mantovani e di Francesca Martinez
CONTATTI
Casa Tuja
casatuja@gmail.com
2 camere da letto con bagno privato
MACCHINA MANUALE PER CAFFÈ – GAGGIA MILANO
Modello: macchina manuale Classic, colore Industrial Grey.
SET PER IL CAFFÈ
CREDITS: tazzine, lattiera, piattini e mini ciotole realizzati a mano da Giulia Valentino Ceramics
CREDITS: tovaglioli in lino Tab Fr di Society Limonta nei colori Tisana e Crab.
CREDITS: posate vintage di Radisa Gallery.
CUCINA
Realizzata su misura in muratura dal nonno paterno, Nicola, il papà di Nadia Soriano.
Il piano di lavoro è rivestito in microcemento, lavandino compreso.
Le ante, i cassetti e la mensola della zona snack, realizzate in legno, sono opera di artigiani del luogo.
Il piano cottura a gas è di Smeg.
La rubinetteria è di Neve modello VOX1910NAZ in acciaio spazzolato e maniglia rossa.
LAMPADE
Applique in acciaio di Un Esprit en Plus.
CIOTOLE E SGABELLI
TAPPETI
Vengono da un viaggio in Marocco (sono stati presi nel Souk della Medina).
CESTI DI PAGLIA
Pagliulelle molisane fatte a mano.
TAZZINE SULLA MENSOLA BASSA DELLA CUCINA
Vengono dal mercatino vintage di Ponte Milvio che si tiene ogni giovedì.
GIARA, PANCA, BOTTIGLIONI, SEDIE DI LEGNO
Sono ricordi di famiglia.
RUNNERS, CUSCINI E TENDE
MAZZO DI FIORI GIALLO
Ginestre.
HOME RITUALS torna prossimamente con il quinto episodio e un nuovo ospite.
Trovate QUI il primo appuntamento da DWA Design Studio, QUI il secondo, nella casa bolognese di Rossella Cardone e QUI il terzo, da Alessandro Gottardo.
Seguiteci sul sito di Casamenu e sul nostro profilo Instagram per non perdervi le prossime interviste, le bellissime cucine dei nostri ospiti e il racconto della loro pausa caffè!