Partnership Pubblicizzata con Pistacchio & Caffè
Hosted by Francesca Vizzari
Come sarà la cucina di un’interior designer il cui lavoro è incentrato sullo studio del colore? Bianca. Rispondiamo subito a questa domanda perchè ci ha spiazzate e divertite allo stesso tempo. Francesca Vizzari - Pistacchio&Caffè - è un’anima colorata che cerca la pace quando torna a casa e ha bisogno di lasciare all’esterno il lavoro, il caos e anche il colore, per potersi riposare e ricaricare per il giorno seguente. Non che i colori siano assenti a casa sua, ma sono dosati a punta di pennello in tonalità romanticamente pastello, con qualche accento più deciso nei colori primari. Tant’è che l’elemento più scenografico della sua cucina, così pulita, candida e lineare, è una grande porta vetrata a tutta altezza, tinta in un giallo che di timido non ha nulla e che cattura inevitabilmente l’attenzione.
Francesca, ci racconti chi sei e cosa fai?“Una volta si diceva arredatrice d’interni, vista l’età potrei mantenere questo titolo, ma siccome dicono si debba stare al passo con i tempi, oggi sono definita un’interior designer specializzata nel progetto colore... ma amante del total white, per assurdo!Questo perchè, come ogni professionista che si rispetti, devo mantenermi sobria per lavorare al meglio delle mie possibilità. La mia casa è all'80% bianca affinchè ogni sera possa resettare lo sguardo per regalare altri mondi il giorno dopo. Non mancano picchi di colore e accenti estroversi, ma il mobilio è candido come la neve.Amo immergermi nei progetti che realizzo, la concentrazione mi rende meticolosa e attenta ai dettagli. Non esiste creatività senza precisione, dietro a ogni schizzo di colore che sembri casuale, c’è un'idea ben precisa in testa e c’è la cura estrema mentre la si concretizza.Il secondo assurdo della mia vita è che sembra io non stia mai ferma, stacanovista agli occhi di tutti, vorrei invece solo vivere di ozio.”
Da quanto vivi qui e cosa ti ha fatto sentire subito a casa?“Mi sono trasferita in questo appartamento a Brescia a fine luglio 2022 con mio marito. Avevo il forte desiderio di abitare in una casa che avesse tante finestre e un piccolo balcone, perchè per me fare colazione o pranzare all'aperto è come stare un po' in vacanza e nella mansarda dove vivevo prima, seppur deliziosa, questa possibilità mancava. Amo guardare albe e tramonti, i paesaggi che cambiano attraverso la luce durante la giornata. Questa casa è esposta su tre lati e i condomìni a fianco sono tutti più bassi, la vista affaccia sul monte cittadino e sul castello, una bella prospettiva, e la sensazione di libertà è splendida, è ciò che mi ha fatto scegliere lei.Inoltre, la metratura per due persone è decisamente comoda e il trovarsi sul ring del centro storico ci consente di vivere la città a piedi e in bicicletta. Abbiamo anche il supermercato sotto casa… per quando diventeremo più vecchi.”
Francesca, sei intervenuta con una ristrutturazione? “La divisione planimetrica ha subito pochissime varianti, avevamo bisogno di allargare il secondo bagno e di posizionare un enorme armadio nel corridoio che porta alla zona notte. Impianti, pavimenti e serramenti sono stati messi completamente a nuovo.” Di cosa sei più orgogliosa?“Di tre elementi: dell’ingresso, ampliato per mantenere la divisione tra cucina e soggiorno, ma comunque ben distribuito, della vetrata gialla a tutta altezza della cucina, che consente al sole di filtrare in casa dalla mattina al tramonto, e della palette e delle texture che ho scelto, che sono una mia particolarità anche nel lavoro.” Che differenza c’è tra le scelte che faresti per un cliente e quelle che hai fatto per la tua cucina?“Ogni nucleo familiare e/o persona vive la casa e la cucina in modo completamente differente, non esistono certezze, mai, solo ascoltare e modulare la nostra esperienza sempre e da capo tutte le volte.”
Ci parli delle tue esigenze e di come si sono tradotte nel progetto della cucina? “Nella cucina della casa precedente, gli spazi erano piccoli e il soffitto mansardato non consentiva grandi spazi contenitivi né una progettualità uniforme. Io sono una creativa quadrata e in questa cucina ho sfogato il mio desiderio di semplicità nelle forme, di simmetria, di grandi altezze e, ovviamente, di total white, elettrodomestici compresi. Il disegno è pulito e ordinato e io mi ci sento proprio bene.Ho pensato però a un decoro nella parete sinistra della cucina. Grazie a un sistema speciale del modello Linea di Meson’s, insieme al fornitore abbiamo giocato con un disegno tra gole verticali e divisioni orizzontali che creasse un pattern, prendendo ispirazione dal tipico tessuto scozzese, il tartan. Te ne accorgi solo se guardi attentamente il prospetto, sono quelle cose un po' maniacali che piacciono tanto a noi progettisti.Ho voluto anche una cucina a tutta altezza per non dovere intervenire con cartongessi. Confesso che le ante più in alto sono attualmente vuote, perchè il mobile ha davvero molto spazio di contenimento, ma sono felice così.Ho scelto di inserire il forno in colonna per una questione ergonomica. Mi dispiace che interrompa la continuità delle armadiature a tutta altezza, ma la mia parola d'ordine è sempre e prima di tutto la praticità, anche a discapito di un'estetica perfetta. Magari domani mi pento e lo sposto, ma oggi rimane lì e rivendico la mia scelta.Mi trovo benissimo anche con il pavimento in legno, in tutte le mie case è stato presente e me lo sono sempre goduto, regge lo sporco, dona calore e, se spazzolato e nodato come il mio, nasconde perfettamente ogni piccolo segno.D’altra parte, l'interruzione del pavimento con il resto della casa proprio non mi sarebbe piaciuta.”
Che materiali e che colori hai scelto per la cucina? La base è total white in tutti i mobili fissi, fanno eccezione solo i complementi con una palette che mescola i colori primari a quelli pastello.Ho scelto un piano di lavoro in quarzo a graniglia bianca e grigia molto stretta. Il rapporto qualità prezzo è ottimo e la leggera texture mi ha consentito di avere un piano luminosissimo ma pratico, che mi consente infatti di non diventare schiava di piccole macchie o di briciole. Lo pulisco, naturalmente, ma non ogni minuto! L'alzata è in continuità, strada che percorro spesso per non aggiungere materiali e mantenere la pulizia delle linee.” Come deve essere la tua cucina e come definiresti il suo stile?Dovrebbe essere spaziosa e capiente, lineare e discreta, tecnologica il giusto. Non manca mai, in generale in casa mia, qualche dettaglio romantico, anche nel minimalismo più puro.Avendo avuto maggiore disponibilità, avrei certamente scelto elettrodomestici più performanti, come un forno di ultima generazione e certamente una lavastoviglie perfetta, forse Bora o Miele…”
Francesca, come passi il tempo a casa? “Per me casa è rifugio, tempo lento, cura. Vi faccio un esempio con un oggetto semplice, quasi banale: il mio bollitore Smeg azzurro. Lo amo perchè racchiude in sè quel gesto di cura di cui parlavo: fermarsi, versare l'acqua bollente per il mio amato tè. Che sia appena sveglia, in un pomeriggio complicato, o la sera al posto della cena quando sono troppo stanca per cucinare, fa parte delle mie giornate.Casa infatti è il luogo della decompressione, della lettura e del cucinare. Amo curare i dettagli, dare da bere alle mie piante. Ricevo pochi ospiti, ma buoni. Non è la casa del caos o delle feste, ma è la casa della tranquillità, e mi piace tantissimo chiudere la porta e lasciare fuori il caos.” La cucina fa da aggregante quindi? “Amo cucinare, che sia un piatto veloce a pranzo o l'arrosto della domenica; mi piace avere gli ingredienti da tagliare, pelare e condire. Cucinare si dice sia un gesto d'amore, credo sia vero, e la cucina ne è il suo centro.” Hai un oggetto del cuore in cucina, cioè uno a cui sei emotivamente più legata?“È un piccolo contenitore di Alessi. È il riassunto perfetto del mio linguaggio per forma, volume, colore. Che altro dire? Lo adoro.” Cosa non può mancare a casa tua? “La luce, il silenzio, la musica, la vista.” E cosa in cucina?“Mmm... La comodità e la praticità, direi!”
Il progetto di Francesca risponde alle esigenze di chi sa ascoltare la propria parte razionale, che richiede una cucina prima di tutto ben organizzata, capiente, luminosa e pratica da vivere. Qui si è pensato in termini funzionali così che materiali, forme e colori fossero il foglio bianco su cui disegnare le proprie giornate dopo aver strappato quello del giorno prima.Il risultato è una cucina-contenitore che ha sfruttato ogni centimetro a disposizione e che, una volta che tutto è stato pensato per essere in ordine, ha portato pace e calma in chi la abita. Ad addolcire e rilassare l’animo contribuiscono i piccoli tocchi da Biancaneve contemporanea, dove gli oggetti vengono amati e ci ricambiano prendendosi cura di noi, riportando in superficie la parte emozionale che ci lega alla casa.Qui i colori sono sinonimo di benessere e non di scenografia. Infine vogliamo spendere due parole sulle scelte cromatiche anche dell’abbigliamento di Francesca che meritano una menzione d’onore per l’involontaria quanto inevitabile relazione con i colori della casa. Se avesse battuto tre volte i tacchi portandoci in una fiaba, non ci saremmo stupite, anzi ci chiediamo se lo farà la prossima volta che ci rivedremo… Grazie Francesca per averci aperto la porta - vetrata- della tua cucina! A presto!
CONTATTI
Francesca Vizzari – www.pistacchioecaffe.it
P.le Cesare Battisti, 8/B – 25128 Brescia
Tel. 030 300 379
info@pistacchioecaffe.it
Cucina
Meson’s modello Linea, anta laccata bianca, gole bianche, zoccolo in tinta
Elettrodomestici
Electrolux e cappa Franke
Porta vetrata
Realizzata su disegno di Francesca Vizzari dal suo fabbro di fiducia, Siderio, a Brescia. Ral giallo limone
Piatti decorativi
Sgabello
Thonet con gambetta dipinta, Emerald Green di Farrow & Ball
Orologi da parete
Quello azzurro di Diamantini & Domeniconi e Studio job per Alessi
Sedia in sala da pranzo
Tavolo da pranzo
Dei primi del ‘900 della nonna del marito di Francesca, ridipinto in All White Farrow & Ball
Se cerchi ispirazione per una cucina bianca, guarda anche quella di Isabella o di Francesca e Giacomo.