Abbiamo conosciuto Maria Vittoria poche settimane prima della MDW23 e quando abbiamo saputo che avrebbe aperto le porte di Casa Ornella durante il Fuorisalone, siamo andate subito a vedere la casa-galleria dove vive e lavora quando si trova a Milano. Dopo tanti anni di Salone e Fuorisalone, continuiamo infatti ad amare un certo tipo di aperture al pubblico: quelle temporanee, di spazi privati o solitamente non accessibili durante l’anno. Casa Ornella è in pieno centro, parte del circuito delle 5Vie, facile da raggiungere ed è un vero e proprio appartamento, quindi la massima espressione del proprio stile di vita e del proprio carattere, una scenografia più intima di un colossale ex capannone industriale o dello scheletro decadente di un’edificio abbandonato, una galleria particulier che porta il nome di Ornella Vanoni, colonna sonora dei momenti di ispirazione mentre la padrona di casa disegna. Ci colpisce che Casa Ornella sia prima di tutto colorata, colorata per davvero, senza tanti complimenti, senza mezze misure e questo ci piace tantissimo. È un manifesto della personalità entusiasta di Maria Vittoria, ma anche del suo lavoro di interior designer, tanto da aver creato uno spazio di rappresentanza sia della sfera privata che professionale, in cui sperimentare, cambiare idea, spostare mobili, stratificare epoche e culture, andando a definire lo stile di Maria Vittoria e collezionando oggetti d’ispirazione, come in una wunderkammer contemporanea. Toscana di origine, schietta e divertente, Maria Vittoria ama l’arte, gli arredi di modernariato e i viaggi, che sono sinonimo di un costante fermento e movimento che si riflette nel suo approccio libero e nomade che alterna il product design alla progettazione di interni.
Maria Vittoria, cosa ti ha portato a Milano e cosa ti ha fatto restare? “Non sono di Milano, ma toscana. Sono stata contattata per un progettare un'abitazione privata da una cliente che poi è diventata famiglia... Non potevo non restare!” Da quanto tempo vivi in questo appartamento?“Da dicembre 2022. È stato il primo e unico appartamento che ho visto e di cui mi sono innamorata all’istante per le energie che emanava.Ho cambiato molte case, mi annoio e mi piace cambiare. Ho due figli ai quali ne ho fatte cambiare almeno 4… Scoccato un anno nella stessa casa, si stupiscono che ancora non ci sia un cambiamento.”
Cosa ti è piaciuto di questo appartamento?“Il palazzo suscitava l'atmosfera çhe ricercavo e si prestava strutturalmente al mio progetto di abitare a colori e nello specifico di trasformare lo spazio senza lavori di muratura, ma esclusivamente di personalizzazione attraverso l'utilizzo di tonalitá alle pareti, arredi, tessuti e molto altro.” Oltre al palazzo e all’appartamento in sé, quanto influisce il quartiere nella scelta di una casa? “Il quartiere è importante, deve essere comodo con servizi. Non sono interessata al fatto che sia cool, preferisco i luoghi che hanno un'anima e che raccontano la storia delle persone che li vivono da generazioni. L’area delle 5Vie é perfetta.”
Come immagini la tua casa ideale? “Dovrebbe essere di almeno 300 mq, ho bisogno di spazi grandi ma divisi in modo da poter creare più scenari possibili: visivi, estetici e funzionali. Casa Ornella é un esperimento, l'occasione per raccontare chi sono e la mia visione. Ogni angolo racchiude un piccolo mondo fatto di oggetti, colori, passioni e rivela una personalitá unica." Ci dicevi che non sei intervenuta con una ristrutturazione, su cosa hai lavorato?“Ho lasciato tutto come era, ho soltanto utilizzato resine e arredi per cambiare il volto dell'appartamento trasformandolo in qualcosa di totalmente diverso.”
La cucina è magnifica, di grande impatto ma insolitamente discreta nel nascondere il suo lato pratico. Ci racconti l’idea dietro al tuo progetto? “Amo la cucina non cucina, ma funzionale (ovviamente parlo per le mie esigenze!). Per questo motivo ho progettato uno spazio che doveva rispettare i miei canoni estetici ed essere al tempo stesso pratico. Volevo dare valore e dignitá a questa zona della casa facendola diventare un altro salotto, un posto di incontro, chiacchiera e lavoro come le altre stanze e non relegarla ad un unico ruolo.” Che materiali e che colori hai scelto? “Ho scelto il colore nero, una sfida all'accezione oscura riferita a questo tono. Amo sfidare l'ordinario e riuscire a dare un connotato diverso a convenzioni e preconcetti. Stesso discorso vale per lo specchio visto spesso come superficie non tecnica e poco pratica per un ambiente come la cucina, ma avendo posizionato i listelli in legno in corrispondenza del push si eliminano questi problemi. Sono soddisfatta della mia cucina, é sensuale accogliente e a suo modo pratica.”
Se la cucina diventa a tutti gli effetti una stanza multifunzionale, come passi il tempo a casa?“Il mio rifugio è la cucina. La maggior parte del tempo la trascorro nello studio, il divano posso non toccarlo per mesi, mentre in camera vado solo per dormire.” La cucina fa anche da aggregante per ricevere amici e familiari? “Direi che la sua funzione sociale é racchiusa nel frigo, nel quale non manca mai il vino da offrire a chi passa per un aperitivo con qualche tarallo, poi se arriva l'ora di cena si trova sempre qualche alternativa, in una cittá come Milano esiste solo l'imbarazzo della scelta!”Sono sempre di corsa e in viaggio quindi solitamente non cucino molto, sebbene quando mi ci metto le mie ricette sanno conquistare. Quando posso, però, mi rilassa molto preparare la pasta fatta in casa, come le tagliatelle, i tortellini, i ravioli e per chiudere il mio dolce preferito: il tiramisù.”
Quella di Casa Ornella è una cucina su misura, progettata per esigenze specifiche e seguendo una visione dell’abitare libero e senza preconcetti. Come definiresti il suo stile?“Preferisco il mio stile sempre e comunque, la cucina dovrebbe meritare maggiore personalitá, non é detto che in un'estetica curata e ricca di elementi decorativi non possa non esserci funzionalitá. Come dicevo, lo spazio é stato interpretato come un luogo da vivere, come fosse un altro "salotto", accogliente, elegante. Mi piace attingere dall'arte contemporanea, agli oggetti vintage a quelli che provengono da altre culture e inserirli in tutti i contesti non solo sulla libreria. Anche in cucina é bello circondarsi di cose che ci fanno stare bene e cambiarle nel tempo a seconda dell'umore e del momento.” Come hai scelto gli arredi e le finiture? “Le motivazioni principali sono la scelta coreografica, la sfida all'ordinario e il benessere che si prova nel vivere questo spazio.”
Hai un oggetto a cui sei emotivamente più legata?“Sono legata ai calici, sono piccoli oggetti di design estremamente curati e di molteplici forme che al tempo stesso dialogano con il corpo e hanno una funzionalitá. Non esiste un modello in particolare, ognuno ha la sua storia e io la rispetto, basta che siano belli ai miei occhi!” Nella tua cucina non possono mancare bellezza, eleganza e benessere. Cosa non può mancare a casa tua in generale? “Musica, colori, profumi e vino!”
Una stanza nera, così luminosa e anticonformista, tanto da non sembrare nemmeno una cucina a prima vista, non c’era ancora capitata su Casamenu. Se il lavabo di recupero si nota subito sia per dimensioni che per colore (immaginate il suo peso e la fatica di chi l’ha montato), la piastra a induzione è così discreta da essere quasi invisibile, anche perchè lo sguardo viene catturato subito dal grande ventaglio a parete. Maria Vittoria ha sfidato non solo la funzione primaria della cucina - quella di sfamare - ma anche i pregiudizi legati a un colore così scuro e oscuro e al suo delicato opposto, lo specchio, che riflette sì questo non colore, ma anche la luce che entra abbondantemente in cucina e che la rende accogliente ed estremamente gioiosa. Il lato funzionale della cucina in senso tradizionale c’è tutto, solo che è stato nascosto, dissimulato e reso parte integrante di un concept e della decorazione. Troviamo sia di grande ispirazione anche per chi non vuole che la cucina venga individuata al primo sguardo entrando in casa o nella zona giorno e non solo per chi, come in Casa Ornella, ha destinato alla cucina una stanza a sé, come un secondo salottino informale. C’è anche un altro aspetto del progetto di Maria Vittoria ci ha colpite perchè incarna il livello di personalizzazione a cui si può arrivare non solo in uno spazio di rappresentanza, ma anche in uno privato: il profumo. Insieme a Tonatto ha infatti creato una fragranza personalizzata, con note muschiate, legnose e con un fondo caldo di patchouli. Così, se visivamente non bastasse il ricordo di una visita a Casa Ornella, ne porterete con voi uno olfattivo, con un potere ancora maggiore di amplificare una sensazione e rievocare un momento passato qui. Grazie Maria Vittoria, non vediamo l’ora di vedere quali sono i cambiamenti che farai in futuro a Casa Ornella!
Casa Ornella – info
mariavittoriapaggini.com
Cucina
La cucina di “Casa Ornella” é totalmente custom made disegnata e progettata da Maria Vittoria Paggini e realizzata da artigiani della Brianza.
Maria Vittoria ha interpretato questo luogo nel quale la parte funzionale si fonde con quella estetica, una cucina da mostrare e da vivere, da questa riflessione é ricaduta la scelta di utilizzo di superfici specchiate nei mobili. Una zona conviviale pensata per dialogare con le serie di tavoli dalle forme sferiche e ottagonali da me progettati.
Le rubinetterie sono di Mamoli mentre i decori a soffitto sono su disegno di Maria Vittoria Paggini e realizzati in collaborazione con Gouache e prodotti Kerakoll.
Il lavabo in pietra è di recupero, si trovava già nell’appartamento, ma in uno dei bagni. la tinteggiatura è stato un esperimento.
Bicchieri
FFerrone Design
Tavolo in sala da pranzo – zona studio
Disegnato da Maria Vittoria Paggini in specchio e vetro clorato arancione