La cucina di Angela si trova in una villetta azzurra degli anni Quaranta in zona Città Studi, vicina al Politecnico e a Lambrate. Chiunque abbia studiato in questa zona di Milano verrà colto da un fulmine silenzioso, la nostalgia dei vent’anni e il ricordo indelebile delle orde di studenti ovunque, che ricoprono ogni superficie durante i momenti di pausa dalle lezioni e che sciamano a destra e a sinistra da e verso la metropolitana. Angela non solo non si è allontanata da questa atmosfera, ma con la sua attività, insieme al suo socio Matteo Carrubba, rende felici tutti gli amanti degli articoli di cancelleria, studenti e non, in particolare grazie alle collezioni di quaderni, penne e borse ipercolorati disegnati da loro. Li avevamo scoperti durante un Fuorisalone di qualche anno fa e siamo state felici di ritrovare Write Sketch & sempre in via Savona anche durante l’ultima edizione del Salone del Mobile, a due passi sia da casa mia che di Cristina.




Angela, chi sei e cosa fai?Nasco come industrial designer, pratico come graphic designer. Subito dopo la laurea ho fondato insieme a Matteo Carrubba uno studio specializzato in branding and art direction, Officemilano. Poi nel 2015 abbiamo lanciato un marchio dedicato alla cartoleria chiamato Write Sketch &: dopo anni di consulenza volevamo applicare le nostre conoscenze per qualcosa di veramente nostro. Quindi abbiamo disegnato una prima collezione di quaderni ispirati al gruppo Memphis: questo ci ha aiutato a definire il nostro stile, fatto di giochi e accostamenti di colori, geometrie e pattern per un’estetica non convenzionale. Non sei di Milano, cosa ti ha portato in questa città e cosa ti ha fatto restare? Sono bresciana, a Milano vivo dal 1998, quando sono arrivata qui per studiare Disegno Industriale al Politecnico. Da allora non mi sono più mossa, ho messo delle radici profonde: la cosa che mi ha fatto restare è stata la lenta scoperta della sua bellezza, spesso nascosta, e le possibilità (di vita, svago, lavoro) che offriva. Quanto influisce il quartiere nella scelta di una casa? Com’è il tuo? Ho sempre vissuto in Città Studi: inizialmente l’ho scelta scelta per comodità (vicino al Politecnico e in zona a Milano-est, comoda per rapide visite nel bresciano) poi col tempo è diventata parte di me. Di questo quartiere amo la dimensione familiare, con le sue botteghe e i suoi mercati, amo il Politecnico con il suo viavai di studenti che invidio da morire, amo la piscina Ponzio che d’estate mi permette di vedere gente in costume, infradito e capelli bagnati per strada… quello che manca è un bel parco come si deve, ma compenso col mio giardinetto!





Da quanto tempo vivete in questa casa? Ci siamo trasferiti nel 2018. Precedentemente ho sempre vissuto in appartamento, ma quando ho visto i miei figli diventare grandi (ora hanno 10 e 13 anni), ho visto anche le loro esigenze cambiare, gli amici diventare sempre più importanti. Spazio in casa non ne avevo per ospitarli come avrei voluto, quindi ho iniziato a cercare una soluzione che permettesse di stare insieme nel rispetto dell’individualità, che fosse accogliente per ospitare amici loro, amici miei e amici di famiglia, un luogo in grado di trasformarsi insieme a noi. Cosa ti è piaciuto di questa casa?Quando sono entrata la prima volta sono inorridita: era in stato di abbandono da un paio di anni, ma, tra polvere, sporco, oggetti accatastati, ho visto il suo potenziale e ho capito subito che era lei quella giusta per noi: sempre in zona Città Studi (dove ho sempre vissuto dal ’98), ampi spazi già ben organizzati, soffitti alti e un piccolo giardinetto sul retro di cui mi sono innamorata.




Come passi il tempo a casa?In settimana, qualche volta mi capita di lavorare da casa, ho diversi ambienti dove farlo, ma alla fine preferisco sempre la cucina: mi piace sollevare lo sguardo verso il giardino. Nel week end invece niente lavoro, mi dedico spesso alle piante e, dalla primavera in poi, al giardino, che pur essendo piccolo richiede tanta cura. È un’attività che amo moltissimo, sento proprio che il contatto con la natura mi aiuta a mantenere un certo equilibrio nei momenti più intensi. La cucina fa da aggregante? La cucina è il cuore della casa, è sempre viva. Essendo comunicante con il living, qui si svolgono la maggior parte delle attività per stare insieme: cuciniamo, parliamo, mangiamo, lavoriamo, facciamo i compiti… suoniamo anche, da quando abbiamo aggiunto il pianoforte. Chi è il cuoco di casa?Mio marito! Grande fortuna. Io me la cavo, ma sono un tipo da piatti basici, poco elaborati e di veloce preparazione. Ci sono solo due cose di cui mi occupo sempre io: le verdure e i risotti.





Come dovrebbe essere la tua casa ideale? La casa ideale è quella in grado di adattarsi ai cambiamenti… non mi piace l’idea di progettare tutto subito, di definire troppo i dettagli, preferisco viverla quotidianamente, completarla giorno per giorno con oggetti, arredi, prodotti che incontro via via sul mio percorso. Quali sono i pregi e i difetti di quella in cui vivi?Pregi: è una casa degli anni ’40, ha una certa solidità, e poi la dimensione, l’altezza degli spazi, il giardino e il fatto che sia indipendente (niente più riunioni di condominio).Difetti: essendo strutturata su più livelli, le scale probabilmente diventeranno un problema, ma per il momento sono un ottimo esercizio. Come siete intervenuti?L’abbiamo dovuta ristrutturare subito da cima a fondo e ci siamo fatti aiutare per le questioni tecniche da una mia lontana cugina, mentre il progetto, la scelta di colori e arredi l’ho fatto io. La cosa che mi premeva di più era aumentare la luminosità del piano terra, per questo ho fatto allargare il più possibile l’affaccio sul retro: la grande finestra sul giardino è probabilmente la cosa che amo di più della zona cucina, una botta di verde e di ossigeno veramente rigenerante.



Come deve essere la tua cucina?Deve essere spaziosa e accogliente, un luogo vero, non formale che deve poter essere vissuto dalla famiglia, ma anche dagli amici. Inoltre deve avere tanti elementi contenitori: ho bisogno di ordine e ogni oggetto utile, ma che non amo vedere, deve avere il suo luogo in cui nascondersi.Nella scelta di arredi e finiture mi sono affidata al mio gusto personale: ho riadattato gli arredi già in mio possesso al nuovo ambiente, ho conservato e restaurato il pavimento esistente e intorno a questi elementi ho completato il resto. Gli oggetti sono parte della mia storia, non me ne separo facilmente: per questo mi diverte trovare per loro nuovi usi o collocazioni. La mensola della cucina, per esempio, era la libreria della camera dei bambini: ho modificato la configurazione e ora è utilizzata per riporre tazze piatti e bicchieri. Cosa non può mancare a casa tua? E cosa in cucina?Le piante, la luce e l’affaccio sul giardino esterno: in cucina non possono mancare gli aromi freschi, l’olio pugliese e il buon vino!







Hai un oggetto in cucina a cui sei emotivamente più legata?La mia moka, che invecchia con me dal 1998. È sempre lei, ne ha viste tante.La mattina, dopo che ho accompagnato i ragazzi a scuola, prima di andare in ufficio torno a casa per il momento più irrinunciabile della giornata: io (e nessun altro) e il caffè della moka. Soltanto dopo questo rito, posso iniziare a lavorare.



La cucina è davvero il cuore della casa di Angela e della sua famiglia. Collega il salotto al giardino, filtra lo spazio tra esterno e interno grazie a un secondo tavolo e quindi a una seconda zona pranzo all’aperto, e ha sempre uno sguardo rilassante sul verde, sulle camelie, sugli alberi dei vicini di casa che fanno da sfondo alla vista della zona giorno. Diremo una banalità, ma davvero non sembra di essere a Milano. In un momento di relax, accendiamo la moka, vogliamo testare la fedeltà con cui, in tutti questi anni, ha partecipato al rito mattutino di Angela. A dire la verità testiamo anche qualche tartelletta alla frutta di una pasticceria niente male a due passi da qui, e parlando scopriamo che Marco e Alessia, già nostri ospiti su Casamenu, sono dei cari amici di Angela e che Marco e il suo socio sono stati suoi compagni di università. A questo punto ci è chiaro che non solo il mondo è piccolo, ma che Città Studi è e rimarrà sempre un mondo a sé. Grazie Angela, di tutto!
Cucina
Realizzata su misura da un artigiano bresciano
Sedie
Quattro sono le Eames Plastic Chair di Vitra, due sono le J77 di Hay, l’ex seggiolone rosso è il Tripp Trapp di Stokke.
Tavolo
Ikea
Mensole cucina
Scaffale String Pocket di String Forniture
Lampade sopra il tavolo
Recuperate dal piano sottotetto in fase di ristrutturazione e sistemate in seguito
Lampade a soffitto
Teti di Magistretti per Artemide
Quaderni e borsa plissettata
Ovviamente Write Sketch &!
Divano lineare
Vito di Design Republic
Poltrona
Lady di Zanuso per Cassina, di seconda mano
Tavolino in legno + metallo nero
In legno di quercia: Bella Coffee Table di Hay
In metallo: Slit Table (Round Side Table Black) di Hay
Libreria
Ikea
Lampada soffitto
Vertigo di Constance Guisset per Petite Friture
Lampada accanto alla libreria
Parentesi di Achielle Castiglioni e Piero Manzu per Flos
Lampada da terra a 1 braccio, accanto alla poltrona
Loft D1200I di Jeldè
Candele
Pillar Candle diHay
Stampe vicino al piano
Uno, La Mela di Enzo Mari per Danese Milano
Facce di Munari per Edizioni Corraini
Portariviste
Disegnato e realizzato da mio nonno
Copri calorifero in legno
Realizzato da mio marito
Divano da esterni
Mareluz di Kave Home
Tavolo e sedie da esterni
Ikea
Sedie e tappeto
Maison du Monde