La cucina di Laura e Martino è la stanza attorno la quale gravitano tre ambienti che rendono indimenticabile questo appartamento: il grande salotto con sala da pranzo, la dispensa, che di fatto duplica la metratura della cucina stessa, e il terrazzo, l'oasi di pace e sole dove passare almeno due stagioni l'anno. Veneti entrambi, si sono conosciuti come succede nei film: a un matrimonio. Ci piace pensare che Milano abbia suggellato la loro unione seducendoli a loro volta e trattenendoli qui. Laura infatti vive in città dal 2001 ed è art director e fondatrice di Reveria, uno studio di interior design e styling che sviluppa progetti per hotel, ristoranti, spazi commerciali e residenziali, mentre Martino è un consulente per lavoro, un po' meno per amore: ha lasciato a Laura carta bianca per arredare e decorare il loro appartamento, ma come dargli torto? È stato un piacere vedere come il risultato sia un appartamento elegante, dove la piccola cucina risveglia casa e inquilini con colori caldi e scuri, potendo beneficiare di una quantità di luce non indifferente.
Laura, da quanto tempo vivi in questo appartamento e con chi?Vivo qui da circa due anni e mezzo con Martino e Mia. Mia è arrivata un bel po’ prima di Martino, circa 6 anni fa. Ho visto una sua foto nella pagina di un’associazione pugliese ed è stato un colpo di fulmine. Ho fatto immediata richiesta di adozione e poco dopo mi è arrivata questa cucciola di 4 mesi, bianchissima. Invece io e Martino ci siamo conosciuti circa 3 anni fa e siamo entrati insieme in questa casa al termine di un suo periodo di lavoro a Hong Kong. Cosa ti è piaciuto del quartiere, perché l'hai scelto?Mi sono innamorata di Porta Venezia nel 2013, al mio rientro a Milano dopo qualche anno tra Venezia - dove ho fatto la seconda laurea in architettura - e il Friuli. Avevo deciso di fare solo una tappa qui, convinta di dover andare all’estero per poter riuscire a fare il lavoro che avevo nelle vene. Ho fatto una breve ricerca, basata principalmente sul prezzo, e mi sono trasferita in un loft in questa zona, dalla quale non mi sono più staccata. La vicinanza al parco - in 5 minuti sono ai Giardini Montanelli - è stata determinante. Lo adoro, è la mia seconda casa qui in città. Fortunatamente il previsto trasferimento all’estero non si è reso necessario perché, con pazienza e determinazione, ho avviato il mio studio. La scelta di questo appartamento è legata quindi a una folle decisione di pancia, come del resto quasi tutte quelle che faccio in autonomia!Poco più di tre anni fa mi hanno contattata per seguire le finiture di un palazzo in ristrutturazione. La prima cosa che ho visto durante il sopralluogo in cantiere è stato uno spazio scoperto e ancora non recintato al primo piano, uno splendido terrazzo di 30 mq. Immediatamente ho pensato che doveva essere mio. Una volta visto anche lo spazio interno, un luminoso appartamento di circa 100 mq, non ho avuto dubbi che fosse lui.
Sei intervenuta con una ristrutturazione?Quando ho iniziato la consulenza per il palazzo, i principali lavori di ristrutturazione erano già praticamente conclusi, quindi ho deciso di non intervenire con ulteriori modifiche. L’avessi trovato prima avrei affrontato una ristrutturazione diversa, ma sarà per la prossima casa. Sono intervenuta quindi con una personalizzazione puramente decorativa e di arredo. Rispecchia la tua casa ideale o vorresti ancora cambiare qualcosa? La casa è un continuo work in progress. Mobili, lampade, oggetti, li sposto in continuazione secondo un flusso irrazionale, in base a come mi sembra stiano meglio in quel preciso momento. E poi recupero oggetti a ogni occasione. Li porto in casa, li osservo e cerco di dargli una nuova vita. Per la gioia di Martino, non c’è un giorno in cui ritrovi gli oggetti nel posto in cui li aveva lasciati la mattina. Infatti la mia idea era di realizzare una casa galleria, uno spazio di vita vera dove poter trovare arredi di recupero, pezzi originali, mie produzioni. Sono una perfezionista, tendo a metterci molto tempo, ma la casa è quasi pronta.
Come deve essere la tua cucina?Bella!! Ahimè sono un’esteta. Per me la funzionalità viene dopo. Lo spazio destinato alla cucina in questa casa era stretto e lungo. Il rischio, arredandola in modo tradizionale, era che diventasse carica e anonima. Ho quindi evitato il doppio livello di basi e pensili riducendo il tutto a 5 basi con un frigorifero freestanding. Ho dovuto quindi ridurre al minimo le attrezzature, ma devo dire che l'essenzialità ha il suo perché. Sarebbe però un problema se non avessimo la dispensa/lavanderia collegata alla cucina e perfettamente attrezzata con scaffalature. Uno spazio vitale. Un angolo che amo è il tavolino bistrot francese con le due sedie vintage. E’ qui che ogni mattina faccio colazione dopo la passeggiata al parco con Mia. Un caffè, frutta e cereali con yogurt di soia oppure un frullato di frutta e avena. A volte leggo un libro, altre - quando mi sveglio tardi - mi concentro su pc ed email. Vorrei però iniziare a renderlo uno spazio puro, dove il cellulare è bandito e dove raccogliere i pensieri, dedicarmi alle cose belle che mi aspettano e iniziare al meglio la giornata.
Come hai scelto arredi e finiture in cucina?Per questa casa ho avuto la classica ansia da prestazione, non riuscivo a scegliere nessun arredo. Vedendo meravigliose immagini di interni tutti i giorni, non riuscivo a capire quale fosse lo stile che volevo per casa mia. La cucina, pensavo di disegnarla e di farla realizzare su misura. Così siamo rimasti per mesi con una mini cucina provvisoria - per non dire che eravamo senza divano e con un materasso a terra in camera - finché un bel giorno non sono più riuscita a vivere così. Ho studiato la palette colori che desideravo, ho chiamato i pittori, sono andata all’Ikea dove ho progettato la cucina, e dopo 5 giorni era già qui a casa. L’unica personalizzazione è stata il piano in ottone naturale, che nel frattempo ho fatto tagliare da un mio fornitore. Devo dire che il risultato mi piace moltissimo. E cosa non può mancare a casa tua? Il verde, che sto imparando a curare. Le piante come le persone è un messaggio che conservo nel cuore e che ho appeso sopra il tavolo da colazione così da leggerlo ogni mattina. Poi l’ottone, tendenzialmente non trattato, che si trasforma nel tempo sulla base di ciò che vive, e infine i pezzi vintage, di qualsiasi genere: bicchieri, portacandele, vasi, posate, piatti.
Come passate il tempo a casa? Il tempo insieme con Martino non è molto, si riduce solo alla sera e ai weekend.Per me la casa è però spesso anche una base d’appoggio lavorativa. Avendo creato un piccolo studio all’ingresso, la consolle da me disegnata è diventata di fatto la mia scrivania. In casa amiamo organizzare cene con amici e il terrazzo ha buona parte del merito! Da aprile a ottobre ogni volta che è possibile stiamo fuori. È a tutti gli effetti un prolungamento della cucina e del living. Molti amici preferiscono venire qui da noi per una cena all’aperto, piuttosto che andare al ristorante. Per noi è un’immensa gioia! Non avendo una cucina molto grande e disposta in modo tale da essere social tendo a preparare in anticipo parte dei piatti, così da dedicarmi agli ospiti quando arrivano. Martino poi è ancora alle prime armi in cucina, ma è un vero passionate learner come ama definirsi lui.
Abbiamo testato in prima persona l'ospitalità di Laura e Martino letteralmente dalla colazione al pranzo. Non sempre i nostri ospiti hanno tempo e modo di intrattenersi con noi prima o dopo lo shooting, così ci ha fatto doppiamente piacere quando siamo state accolte con un vassoio pieno di brioche, di cui vi facciamo intravedere solo quella al pistacchio per non ingolosirvi, e abbiamo continuato a chiacchierare davanti a un piatto di trofie al pesto. Laura ha aggiunto dei pomodorini che coltiva sul terrazzo: erano caldi di sole e di un rosso fuoco, un vero regalo per noi. Grazie Laura, Martino e dolce Mia, vi auguriamo ancora tante cene sul terrazzo con gli amici! Hanno ragione loro, che senso ha andare al ristorante se si può stare qui?
Cucina
Cucina Ikea con piano in ottone su misura
Lampada
Potence di Jean Prouvé by Vitra
Frigorifero
Fab30 della linea Smeg 50’s Style
Stampe Tavolino bistrot e sedie chiavarine
Vintage
Barra appendiera
In ferro nero di Fog Linen
Ceramiche, vetri, posate
Bicchieri, piatti, tazzine e posate vintage
Vassoio
Color terracotta di H&M home
Oliera e acetiera
Atomizers di Seletti