Cristina Celestino è la prima ospite di Coffee Room, il progetto che si rivolge ai protagonisti della sfera creativa - appartenenti al mondo del design, della cucina, della grafica e della bellezza - intervistati durante una pausa caffè intima e informale. Trovate un approfondimento qui, insieme a qualche domanda che ci siamo rivolte, per introdurvi i temi che andremo a toccare durante le interviste.

Abbiamo scelto di iniziare con una delle principali designer italiane, per il suo talento e per il ruolo che ha avuto la progettista nella scelta del nuovo look del Brera Design Apartment, la casa che ospita Coffee Room. 

Cristina Celestino ne ha infatti curato il restyling per la Milano Design Week 2019, cambiando totalmente aspetto e atmosfera a questo bellissimo appartamento: con Planetario  ha ricreato un paesaggio retrofuturistico con cui ha presentato la collezione di moquette che ha disegnato per Besana Carpet Lab.

Ci è sembrato giusto inaugurare la Coffee Room con chi conosce già così bene la nostra casa temporanea ed è stato un piacere averla accolta nella sua stanza preferita che, da camera da letto, è stata trasformata in un salottino rosa dopo il Fuorisalone. Per renderle omaggio fino in fondo, abbiamo apparecchiato la tavola con alcuni dei complementi che ha disegnato per Paola C., rendendo così la stanza elegante come Cristina Celestino.

Vi auguriamo una buona lettura dell’intervista, che abbiamo volutamente lasciato quanto più spontanea e fedele alla chiacchierata avuta, in modo da conoscere meglio la nostra ospite e farvi sentire lì con noi.

Casamenu: Cristina, ti abbiamo chiesto di descriverti con tre aggettivi, a cui abbiamo abbinato un caffè. Ci spieghi le tue scelte? 

Cristina Celestino: Sì. Mi sento Floreale se penso al design che la natura offre: i fiori sono una grande fonte di ispirazione. Rifacendomi agli strumenti del profumiere ho disegnato il vaso Olfattorio, che aiuta il fiore a mantenersi più a lungo e a racchiuderne l’essenza. 

Casamenu: Ti senti anche Dolce?

Cristina Celestino: (…) Uhm… Sì, ma lo associo anche al cibo: tra dolce e salato, sicuramente scelgo il dolce. Aggiungo sempre lo zucchero, anche al caffè.

Casamenu: Questo come l’hai trovato?

Cristina Celestino: Buono, dolce. Però, per il terzo aggettivo, Vespertino… devo dire che sono più mattiniera!

 

Casamenu: Cos’è per te il caffè? Ti piace, è un rito?

Cristina Celestino: Lo lego al risveglio, per cui è essenziale. Nel mio caso, deve essere caffellatte. La colazione di solito preferisco farla in casa, mentre quando lavoro prendo il caffè nero, dopo pranzo. Non serve per tenermi sveglia, ma è un rito che fa parte delle giornate lavorative.

Casamenu: Usi la moka solitamente?

Cristina Celestino: Sì, la moka. Mi piace fare il caffè. Aspetto. Quando sono sola uso quella piccolissima, per una persona.

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Casamenu: Con Coffee Room vogliamo sapere cosa lega i nostri ospiti al caffè. Cosa ci racconti di Caffè Concerto, uno degli eventi principali del Salone del Mobile 2019? Qui il caffè torna in un luogo storico di Milano. Come è nata questa collaborazione?

Cristina Celestino: È nata alla luce di ciò che è stato l’anno scorso Tram Corallo: una rivisitazione dei luoghi simbolo della città di Milano. Il tema della pasticceria è invece dovuto al fatto che sono una gran golosa - peccato solo sia intollerante al glutine - così mi concentro sull’estetica, che trovo molto interessante. Per questo progetto ho cercato una pasticceria simbolo della città di Milano, un luogo incontaminato, come i tram storici. Cucchi mi è sembrato perfetto. Parlando con i milanesi me ne sono convinta ancor di più (perché non sono milanese), Cucchi qui è una vera icona. Durante i sopralluoghi ho scoperto che ci sono persone che lo frequentano solo in certi orari, che si siedono sempre allo stesso posto. Insomma, racchiude una serie di riti collegati al caffè e alla pasticceria. 

Casamenu: Anche i dolci special edition li hai studiati tu?

Cristina Celestino: Li ho studiati in collaborazione con il loro pasticcere e non è stato così semplice. È un lavoro molto più complesso di come sembra. Deve esserci sempre una corrispondenza tra il gusto e l’estetica per far sì che il pubblico capisca il dolce. Inoltre, per i clienti più tradizionali certe forme inaspettate non lo rendono più invitante, anzi, lo penalizzano. 

Casamenu: Hai disegnato anche il packaging, giusto?

Cristina Celestino: Sì, delle scatole dei cioccolatini e del menù. Ho curato tutto con la grafica con cui lavoro da sempre, Cecilia Cappelli; è sempre lei che si è occupata dell’invito per Planerario.

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Casamenu: Parliamo di design in senso più stretto. C’è un oggetto che avresti sempre voluto disegnare?

Cristina Celestino: In Cucina? La pesciera Sambonet! È  bellissima… (sospiro). Compasso d’Oro nel 1970.

Casamenu: In effetti ha delle forme molto Celestino. È molto bella.

Cristina Celestino: Sì! (sospiro)

 

Casamenu: E degli oggetti disegnati da te, qual è il tuo preferito?

Cristina Celestino: Non c’è.

Casamenu: Sono tutti figli tuoi?

Cristina Celestino: Eh sì. Sono molto affezionata a tutti i rivestimenti, e tra gli oggetti non saprei scegliere. Non rinnego nulla. Quando disegno sono molto attenta, mi pongo il problema: devo essere ben convinta del mio lavoro, perché rimane per sempre design Cristina Celestino.

Casamenu: Tutti i tuo oggetti e progetti sono molto femminili. Li pensi per le donne?

Cristina Celestino: No. Il mio immaginario e i ricordi sono legati forse più a un’estetica femminile, però mi rivolgo a tutti. Dipende anche dalle richieste del cliente, da cui spesso vengo chiamata per seguire questa direzione.

Casamenu: Certo, non ti scelgono a caso. 

Cristina Celestino: In questi casi posso accentuare, posso sfogarmi. Penso al progetto per Sergio Rossi il cui tema era il nuovo corso del brand inaugurato con la linea SR1: un’immagine sicuramente femminile, ma colta e sofisticata. In azienda stavano già lavorando a un packaging rosa pallido, per cui la cartella colori è partita da questo tono di rosa raffinato. Oppure, per esempio, ho appena concluso una boutique a Ravello: The Pink Closet. Il nome contiene il briefing del progetto: una boutique femminile, molto intima, curata in ogni aspetto, dalla selezione dei prodotti - seguita con dedizione dalla titolare Mariella Avino - al design di ogni dettaglio dello spazio. Il tema del rosa è legato alla facciata dello storico Palazzo Avino; ho deciso di declinarlo in molte sfumature e materiali dal touch diverso e di abbinarlo ai toni del verde che richiamano il mare della Costiera.

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Casamenu: Parliamo di cucina. Qual è l'oggetto a cui sei più legata?

Cristina Celestino: È la bilancia che aveva mia madre in casa, una Terrailon di Zanuso e Sapper. Ho anche la bilancia digitale, ma sinceramente preferisco questa, a eccezione di quando è nata mia figlia Bianca e dovevo pesare piccole quantità, tipo 12 gr!

Casamenu: Quindi questa bilancia storica la usi comunque sempre?

Cristina Celestino: Sempre! Non metto a bollire la pasta a caso. Le torte invece mi piace farle a occhio... perché lì mi sento più abile, anche se ora non ne faccio quasi più, a parte la torta di compleanno di Bianca.

Casamenu: Curi le torte anche esteticamente quindi?

Cristina Celestino: Sì! È la parte che preferisco, anche se non ho troppa pazienza. Mi piace dare un tema alla torta e quindi, sulla base di un veloce progetto, mi diverto con pasta di zucchero, coloranti alimentari e modello animaletti, texture, etc etc.

 

Casamenu: Torte e dolci sono la tua passione. Ma hai un cibo a cui non sai resistere?

Cristina Celestino: La marmellata.

Casamenu: Tutte o..?

Cristina Celestino: Tutte. Tranne quelle senza zucchero. In generale non mi piacciono le cose troppo zuccherate, ma le marmellate…

Casamenu: Ma…

Cristina Celestino: Tutte. (ridiamo)

 

Casamenu: Si dice che la cucina sia il cuore della casa. La tua ti rappresenta?

Cristina Celestino: La vorrei più grande, vorrei più piani d’appoggio. La mia è in acciaio, quindi sì, è la mia cucina ideale. Non ho bisogno di grandi strumenti, mi basterebbe che fosse un po’ più grande. 

Casamenu: Svelaci il segreto per tenere l’acciaio senza ditate e aloni.

Cristina Celestino: Ti abitui a vederci sopra di tutto. (ridiamo)

Casamenu: Il trucco è la rassegnazione?

Cristina Celestino: Sì, ma è il suo bello. Così è personalizzatissima.

 

Casamenu: E quale utensile o piccolo elettrodomestico ti ha cambiato la vita?

Cristina Celestino: Il frullino. Mi ricorda mia nonna, quindi ne volevo uno. Soprattutto per le torte è essenziale. Mia madre mi ha regalato un super robot che ho usato pochissimo, è troppo. Le torte oramai sono l’unica cosa che faccio, mi piace mescolare. Invece, queste macchine che fanno tutto loro non fanno per me. 

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Casamenu: Che materiali preferisci in cucina? Prima parlavi di acciaio, ma anche di rivestimenti. Abbiamo fotografato il tuo Giardino delle Delizie, della Fornace Brioni, che possono essere posate in una cucina. Nella tua c’è un rivestimento?

Cristina Celestino: Ho la resina, la stessa che ho a pavimento. Abbiamo preferito così anche per le tempistiche dei lavori. Nella cucina di un mio caro amico, era stato abbinato l’acciaio al rivestimento delle Delizie, nella loro composizione completa. Erano a tutta parete e sopra c’era una lunga mensola con la cappa integrata in acciaio e poi piante che scendevano dall’alto. Devo dire che era molto bella.

Casamenu: Era un tuo progetto?

Cristina Celestino: No, ma il mio amico si è rivolto a me per calibrare i rivestimenti. E poi ho visto applicati quelli della Fornace Brioni in molti bellissimi locali in tutto il mondo; piace tantissimo la terra naturale, oltre agli smaltati, anche usata a parete. È curioso e stimolante vedere come altri progettisti interpretano e applicano i rivestimenti che ho disegnato.

 

Casamenu: A proposito di locali e negozi, ci consigli un posto dove ti senti a casa?

Cristina Celestino: Mi piace molto il Fioraio Bianchi, come locale. Come negozio, qui a Milano mi piace frequentare i vivai, perché col fatto che c’è poco verde, li trovo molto rilassanti, piuttosto che un negozio in centro. Per lo stesso motivo, Rossana Orlandi o in Corso Como, dove non c’è l’atmosfera da città, sono molto interessanti. E mi piace tanto anche la Rotonda della Besana, un giardino recintato in pieno centro città.

Casamenu: Quindi hai il pollice verde?

Cristina Celestino: Poco, ma do la colpa all’inquinamento. 

Casamenu: Giusto. Cioè? (il dubbio)

Cristina Celestino: Ora sto coltivando dei pomodori sul balcone. Mi diverto, mi piace, quindi se non vengo ripagata è solo colpa dell’inquinamento. Tanto, in città se li metti al sole li ritrovi bruciati. 

Casamenu: È vero, nel campi non succede mai niente, a Milano vengono fulminati.

Cristina Celestino: Le uniche highlander sono le agavi e i fichi d’india. Quelle non le uccide niente. 

Casamenu (Cri): Ma la mia agave è…

Casamenu (Fra): Spossata.

Cristina Celestino: È l’inquinamento. 

Casamenu (Cri): Poverino, mio marito è l’unico che si preoccupa di bagnarla.

Cristina Celestino. Ecco, è quello. La prima causa di morte delle piante è perché le si bagna troppo. Questa cosa non mi è chiara. Vai al vivaio e sono sempre bagnatissime, se le porti a casa e muoiono, ti dicono: “Signora, ma lei l’ha bagnata troppo”. Ho capito, ma me l’hai data che era un lago! Perché a me fa la muffa? Comunque, io ho il pollice verde. Scrivetelo. 

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Grazie a Cristina Celestino per essere stata la nostra prima ospite e per aver inaugurato ufficialmente la Coffee Room!

Settimana prossima vi presenteremo altri due ospiti che hanno un forte legame con il design… e con il caffè. Una coppia speciale che non vediamo l’ora di presentarvi.

Concept di Cristina Galliena Bohman e di Francesca Martinez

Testo di Francesca Martinez

Foto di Maria Teresa Furnari

Ringraziamenti

 

Grazie a Paolo Casati e tutto il team di Studiolabo per aver dato una casa al nostro progetto.

 

Un grazie di cuore a Maria Teresa Furnari per le bellissime foto scattate durante le pause caffè di Coffee Room.

 

Grazie alla nostra super grafica Federica Marziale Iadevaia per gli inviti su misura.

 

 

 

Sponsor del secondo appuntamento

 

 

Cafezal – degustazione di caffè monorigine

 

Dyson – purificatori e ventilatori

 

Giovanni Cova & C. – stuzzichini dolci senza glutine

 

La Marzocco – macchina per caffè linea Mini

 

Paola C. – complementi per la tavola

 

Pastiglie Leone – dolciumi

 

Society Limonta – tessile