Stereotypism è una collezione di piatti ispirati alla gestualità della mano e al Supplemento al dizionario italiano di Bruno Munari. Le Casalinghe di Tokyo, il nome del brand che ha prodotto la collezione, rende omaggio sia al Giappone - Le quattro casalinghe di Tokyo è un noir scritto da Natsuo Kirino - che al termine giapponese asobi, caro a Munari, che associa l’arte al piacere del gioco e del divertimento. La dimensione quasi “casalinga” di questa attività artigianale si accompagna perfettamente alla produzione di oggetti pensati per la casa, o meglio, per la tavola. Alice Schillaci, fondatrice delle Casalinghe di Tokyo nasce fotografa di moda, ma nel 2014, proprio nel segno del gioco, mette in produzione una serie di 12 piatti, unici e allo stesso tempo complementari, decorati da due artisti.


Lucio Bolognesi ha reinterpretato il gesto interrogativo della mano, forse il più stereotipato, se si pensa alla gestualità italiana, affiancato a due lettere per ciascun piatto che vanno a comporre la parola “Stereotypism”, mentre Martina Merlini si è concentrata su dei motivi astratti e geometrici che si potessero accompagnare, per stile e colore, ai primi sei. Senza velleità di opera di design o d’arte, bellissimi nella loro complessità, pratici nella loro funzione di oggetto d’uso quotidiano, renderebbero speciale qualunque semplice pasto.









Foto di Cristina Galliena Bohman
Styling e testo di Francesca Martinez
Set di piatti decorati – Stereotypism
Piatti piani grandi – diametro 30 cm
Piatti piani piccoli – diametro 23 cm
Piatti in ceramica rivestiti da maiolica
Contatti
Le Casalinghe di Tokyo – info@casalingheditokyo.com
Alice Schillaci – info@aliceschillaci.com
In vendita su Artemest